Sanità: l’Onu riconosce il Valore della Dieta Mediterranea

In campo dell’alimentazione la dieta Mediterranea spicca da sempre come un primato made in Italy, invidiato e copiato da tutto il mondo. Alla base dell’alimentazione mediterranea si trova un equilibrio a livello di apporto calorico e nutritivo che, in abbinamento ad una corretta assunzione di acqua giornaliera e ad un minimo di attività fisica, è in grado di apportare importanti modifiche non soltanto al benessere della persona e del suo peso, ma anche alla prevenzione di importanti patologie a carattere neurodegenerativo.

Al termine del cessato allarme su prodotti quali prosciutto, formaggio parmigiano e olio extravergine di oliva, l’Onu ha deciso di riconoscere il valore della dieta Mediterranea attraverso l’Assemblea Generale svoltasi a New York nei giorni scorsi in riferimento alla “salute globale ed alla nutrizione”.

Durante lo svolgimento dell’Assemblea ci si è concentrati sulle informazioni a carattere preventivo all’interno del regime alimentare salutare, bocciando l’iniziativa precedente a riguardante la tassazione sui cosiddetti prodotti alimentari ‘nocivi’ quali lo zucchero, il sale ed i grassi.

Il nuovo testo italiano ha fatto appello direttamente agli Stati Membri al fine di promuovere maggiormente gli stili di vita sani a livello alimentare. In questo caso l’Onu ha anche apportato alcune modifiche sul testo di risoluzione in riferimento alla lotta contro le malattie non trasmissibili, sotto una rivisitazione delle etichette sui diversi prodotti alimentari. Ma quali modifiche sono state apportate nello specifico?

Onu: le nuove modifiche apportate in direzione del valore della Dieta Mediterranea

Grazie alle modifiche apportate dalle nuove decisioni dell’Onu gli attuali sistemi di etichettatura degli alimenti andranno a concentrarsi esclusivamente sui valori nutrizionali dati dalla percentuale degli stessi, che dovrà essere scritta in maniera chiara e leggibile su ogni confezione in direzione di calorie, dei grassi, della presenza del sale e degli zuccheri.

Secondo il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Enzo Moavero Milanesi la decisione dell’Onu ha riguardato anche un successo made in Italy in relazione alla scelta di uno stile di vita sano e Mediterraneo.

Il Ministero degli Affari Esteri ha inoltre sottolineato il raggiungimento dell’accordo in campo agricolo e industriale a piena tutela dei settori, sotto l’eliminazione delle tasse aggiuntive a favore della qualità dei prodotti alimentari. I nuovi modelli di etichettatura prevedranno quindi una maggiore trasparenza per i consumatori in rapporto delle scelte quotidiane, a contrasto con i prodotti ricchi di coloranti, conservanti e ulteriori componenti dannose per la salute dell’organismo.

Ad esprimere la propria solidarietà è stata anche l’associazione Coldiretti, concentrandosi sull’importanza dei prodotti italiani ad alta qualità come l’olio extravergine di oliva spesso oggetto di numerose critiche e polemiche in direzione delle versioni talvolta anche troppo economiche perché di scarsissima qualità.

La dieta Mediterranea italiana si basa sull’osservazione di una scelta alimentare consapevole, originaria di alcuni paesi tipici del bacino Mediterraneo, riconosciuta dall’UNESCO come bene protetto, inserito all’interno della lista dei patrimoni orali e immateriali dell’umanità nel 2010.

Il regime alimentare Mediterraneo si basa essenzialmente sulla scelta di cibi quali cereali, frutta, verdura, semi, olio di oliva, sotto un apporto controllato e più raro di carni rosse e grassi di derivazione animale, sotto un ulteriore consumo preferenziale, ma al tempo stesso moderato, di pesce e carni bianche, legumi, uova e anche un pò di vino rosso, da bere però sempre con moderazione.

Le linee guida del 2016 si sono inoltre concentrate sul consumo degli alcolici all’interno della dieta, elaborate dall’agenzia inglese UK Chief Medical Officers’ (CMOs) del Ministero della Salute.