I tre colpi di mercato più costosi nella storia del Napoli

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La storia del Napoli è ricca di pagine rimaste indelebilmente impresse nella mente dei tifosi partenopei. Il periodo più florido, per quanto ovvio, risale alla seconda metà degli anni ‘80, quando il genio di Diego Maradona infiammava il pubblico presente sugli spalti del San Paolo e diede modo ad un’intera città di sentirsi tremendamente orgogliosa delle proprie radici, grazie alla conquista di due scudetti e di una Coppa UEFA. 

Maradona, per quanto ovvio, resta il più straordinario colpo di mercato della storia del Napoli, che divenne realtà grazie all’intervento della classe politica e del mondo finanziario. Un unicum, qualcosa di irripetibile non solo per la storia del Napoli, ma con ogni probabilità anche per quella della Serie A, relegata ad un ruolo comprimario rispetto a Premier League e Liga da ormai tre lustri. 

Maradona, però, non è stato l’acquisto più oneroso nella storia del Napoli Calcio. Certo, attualizzando il potere d’acquisto del 1984 ad oggi, il valore del passaggio di Maradona al Napoli equivarrebbe a circa 40 milioni di euro, ma le dinamiche del calciomercato, ben descritte con meticolosa puntualità sul sito 2anews.it, sono assai diverse rispetto al 1984, anno in cui Diego Armando Maradona sbarcò in quel di Napoli. 

Victor Osimhen, la pantera nigeriana pronta a spiccare il volo agli ordini dell’uomo di Certaldo

A primeggiare nella classifica degli acquisti più onerosi della storia del Napoli è Victor Osimhen, giunto lo scorso anno all’ombra del Vesuvio per circa 70 milioni di €uro. L’attaccante nigeriano ha letteralmente incantato con la maglia del Lille dopo essere stato letteralmente scaricato dal Wolfsburg, che lo ha ceduto in prestito al Charleroi e poi, per 12 milioni, a titolo definitivo al Lille

Una stagione, quella in Ligue 1, che ha messo in risalto le doti dell’ex attaccante dei Lupi, molto utile per lo sviluppo del gioco di squadra ed in grado di mettere in difficoltà le difese avversarie grazie alla strabordante fisicità di cui dispone. Dopo un primo anno contrassegnato da svariati infortuni, il nigeriano è atteso al definitivo salto di qualità in questa stagione. Ed un tecnico come Spalletti, in tal senso, può essere di grande supporto per sancirne la definitiva consacrazione 

El Pipita, operazione coi fiocchi orchestrata da ADL

Al secondo posto, con quasi 40 milioni sborsati nella casse del Real Madrid, troviamo Gonzalo Higuain, attaccante che ha riacceso la fantasia dei tifosi napoletani, vivendo la sua miglior stagione con Maurizio Sarri in panchina, quando mise a segno 36 gol in 35 partite. L’addio di Cavani, volato al PSG per oltre 65 milioni, fu decisamente meno amaro grazie all’arrivo del Pipita

Col senno di poi, una delle operazioni più efficaci siglate dal presidente De Laurentiis, che riuscì a rimpiazzare “El Matador” con un attaccante dal grande pedigree internazionale, che a Napoli trovò la definitiva maturazione dopo i tanti anni trascorsi al Real Madrid, dove l’esplosione di Benzema lo aveva in parte oscurato. Il suo addio in direzione Torino, però, ha rammaricato i tifosi partenopei, che hanno visto un loro idolo, probabilmente il più osannato negli ultimi quindici anni, passare ad un’acerrima nemica come la Juventus

L’estate 2019 porta Manolas e Lozano

Al terzo posto, a pari merito, troviamo Manolas e Lozano, arrivati entrambi per 35 milioni nell’ultima sessione estiva “pre-covid”. Il greco, dopo tanti anni al centro della difesa della Roma, ha avuto il non facile compito di sostituire Albiol, col quale Koulibaly aveva creato una perfetta coppia difensiva. Le differenti caratteristiche tra Manolas e il centrale difensivo spagnolo, tuttavia, sono emerse nel corso di queste due stagioni, al punto che non sono pochi i tifosi che reputano sia stato un errore l’acquisto del centrale difensivo ellenico. 

Sulla via della resurrezione, invece, è Hirving Lozano. Giunto a Napoli dopo le esaltanti stagioni al PSV, ed un mondiale da assoluto protagonista con la maglia del Messico nel 2018, El Chucky ha vissuto una prima stagione particolarmente tribolata, poco esaltato dal 4-4-2 di Ancelotti e dal Napoli poco propositivo dei primi mesi dell’era Gattuso. Decisamente migliore la scorsa stagione, dove è arrivato in doppia cifra ed ha messo in mostra un po’ del proprio talento.