Glamping: la nuova frontiera del turismo di lusso e sostenibile

Glamping

Far convivere lusso e sostenibilità quando si parla di turismo è impossibile? Assolutamente no! A dimostrarlo ci pensa, da diversi anni a questa parte, la tendenza del glamping. Neologismo che unisce i termini “glamour” e “camping”, è un approccio al campeggio che prevede l’utilizzo di tende di lusso.

Come è chiaro dando un’occhiata alle glamping tent proposte in commercio da aziende di successo del settore come Tendaoutstanding, sono facili da smontare e, nel contempo, caratterizzate da un livello di comfort inimmaginabile con le tende da campeggio tradizionali.

All’interno, infatti, possiamo trovare mobili di design, ma anche letti con biancheria. Per quale motivo possono essere definite un approccio sostenibile alla pratica del campeggio? Perché sono realizzate con materiali riciclati e riciclabili. Permettono inoltre di apprezzare un consumo estremamente basso a prescindere dalla zona del mondo in cui ci si trova. Per amore di precisione, è il caso di ricordare che la tendenza del glamping ha preso piede nella prima metà degli anni 2000 in aree dal clima caldo come l’Africa e l’Australia.

Visto l’oggettivo fascino che caratterizza questo modo di vivere il campeggio, il trend delle glamping tent non ha tardato a diffondersi anche in Paesi più freddi, come per esempio quelli dell’Europa del nord.

Tende… e non solo

Le tende di lusso – che a molti ricordano quelle utilizzate ai tempi dell’Impero Ottomano durante le spedizioni che, nei secoli passati, hanno permesso la conquista di immensi territori – non solo l’unica tipologia di alloggio da considerare quando si parla del glamping.

Esistono infatti diverse altre alternative! Tra queste è possibile citare le case sull’albero. Sì, si tratta delle stesse abitazioni che hanno popolato i sogni di molti di noi da bambini. L’unica differenza, come dimostra il caso delle tende, riguarda la presenza di interni arredati con dettagli di lusso e tenendo conto, ribadiamo, del massimo rispetto per l’ambiente.

Proseguendo con le alternative alle tende da considerare quando si chiama in causa il glamping, un doveroso cenno va dedicato all’eco lodge. Questa tipologia di struttura, che ha preso piede inizialmente in Giappone per poi diffondersi in tutto il mondo – in Italia è possibile ammirarne dei deliziosi esempi nelle Langhe – è realizzata in legno ed è progettata con lo scopo di avere un impatto ambientale basso.

Da non dimenticare è poi la yurta (o iurta). Abitazione mobile ancora oggi punto di riferimento per la quotidianità di diverse popolazioni nomadi in Asia, è realizzata in legno. A ricoprire questo materiale ci pensa un tessuto che si contraddistingue per la forte resistenza. Nel contempo, però, è anche molto sottile. Entrando nel vivo delle scelte specifiche che vengono fatte dai produttori facciamo presente che, nella maggior parte dei casi, si tratta di mix che vedono l’utilizzo di cotone e feltro.

Ovviamente nell’ambito delle strutture glamping è possibile citare anche gli igloo. Sono di ghiaccio? Assolutamente no! Dal punto di vista strutturale, però, richiamano le peculiarità delle tipiche abitazioni degli Inuit.

Quanto costa fare glamping?

A questo punto, è naturale chiedersi quanto costi scegliere questa modalità di turismo così speciale. I prezzi, come nel caso di quello tradizionale, variano sulla base di numerosi fattori. Contano tantissimo le caratteristiche dell’alloggio, così come la collocazione del campeggio (luoghi particolarmente isolati vengono spesso considerati esclusivi e, per questo, proposti a costi maggiori all’utente finale).

Attenzione, però: non bisogna spaventarsi e pensare subito a prezzi proibitivi. Esistono diversi glamping – alcuni dei quali anche in Italia – dove è possibile dormire in una tenda di lusso da due persone per 100/120 euro a notte, la stessa cifra che si spenderebbe, in alta stagione, in un hotel a tre stelle.

La sottile differenza riguarda il fatto che, nel primo caso, si vive un contatto unico e speciale con la natura!