Il Foie Gras, per chi non lo sapesse, è il cosiddetto “fegato di oca/anatra ingrassata tramite alimentazione forzata”. In passato è stato molto utilizzato in cucina francese e consiste in un fegato servito cotto, crudo oppure in salse e paté. La produzione di questo alimento ha subìto un importante processo di arresto grazie ad una maggiore consapevolezza del consumo di animali emerso da gruppi di attivisti in tutto il mondo.
Come si produce il foie gras e perché preoccupa gli animalisti
Il foie gras, effettivamente, viene prodotto forzando l’alimentazione di anatre od oche. Obbligandole a nutrirsi molto più del necessario questi animali ingrassano velocemente e, di conseguenza, a contraggono quella che non è ancora riconosciuta da tutti come una patologia: la steatosi epatica.
In Italia il consumo è illegale dal 2007 e il trend interessa anche quasi tutti i Paesi dell’UE. Per gli attivisti dei diritti degli animali il foie gras è classificato come una forma di crudeltà e, pertanto, da bandire. I produttori sostengono che, contrariamente alle preoccupazioni degli animalisti, il trattamento alimentare delle oche e delle anatre non provochi loro dolori, sofferenze o danni alla salute. Il dibattito è sempre aperto, soprattutto perché esistono produzioni di foie gras in talune zone d’Europa che sono opportunamente certificate come IGP. Al tempo stesso la risposta animalista ha proposto la versione vegana del foie gras che sembra essere un ottimo sostituto di questo pregiato e lussuoso alimento.
Le prove del maltrattamento
A preoccupare gli animalisti non è solamente la tipologia di produzione di questo alimento considerato così pregiato per via della salute compromessa dall’ingrassamento indotto. Quello che gli attivisti vogliono portare alla luce l’utilizzo di pratiche di allevamento intensivo scorrette, dannose e responsabili di sofferenze ingiustificate degli animali coinvolti, come l’utilizzo di prodotti artificiali e le mini-gabbie individuali.
L’UE indaga sull’effettiva pericolosità dell’allevamento di oche e anatre per la produzione di foie gras dal 1998. L’unica prova empirica a favore della causa animalista è l’atteggiamento riscontrato in molti animali in gabbia che fuggono dall’operatore mentre questo si accinge ad applicare il tubo nella faringe. Solitamente quello della somministrazione del cibo, invece, è un momento di gioia per l’animale che non appare spaventato ma vicino e coinvolto.
Il foie gras in cucina
Il foie gras, così come molti alimenti messi al bando dalle associazioni animaliste, resta per la cucina di lusso un alimento pregiato ed esclusivo. Gli chef più altolocati della comunità europea continuano a proporlo nelle loro raffinate cucine grazie al sapore delicato e piacevole, molto diverso da quello dei fegati di altri animali. Anche il foie gras vegano sembra percorrere questa strada di gusto per ricreare la ricercatezza sofisticata del sapore dell’originale.