Da diversi anni a questa parte, si parla tanto di aromaterapia. Di cosa si tratta di preciso? Qual è la sua storia? Quali i benefici? Nelle prossime righe, abbiamo riassunto alcune specifiche utili in merito.
Storia dell’aromaterapia
Sono tantissime le persone che, ogni giorno, acquistano diffusori per ambiente per sfruttare i benefici di determinate essenze. In casi del genere, si sta facendo riferimento all’aromaterapia. Il fatto di diffondere nell’ambiente essenze con lo scopo di migliorare il benessere psicofisico è una pratica diffusa da tempo immemore.
Per rendersene conto, è il caso di ricordare che si hanno testimonianze in merito da civiltà molto antiche, addirittura dall’Egitto. Si parla di aromaterapia in maniera consapevole solo da pochi decenni, però. Quando si prova a tracciare un po’ di storia di questa pratica, bisogna andare indietro nel tempo agli anni ‘30 e chiamare in causa René-Maurice Gattefossé, ingegnere francese che ha dedicato molti studi e altrettanta energia all’approfondimento dei benefici dell’olio essenziale alla lavanda.
Da allora, le conoscenze sull’aromaterapia, che rimane una pseudoscienza, sono cresciute notevolmente. Detto questo, vediamo assieme quali possono essere i suoi benefici e quali i migliori oli da scegliere a seconda delle esigenze.
Aromaterapia: quali sono gli oli migliori
Sono davvero numerose le alternative da considerare quando si parla di oli per l’aromaterapia. In questo novero è possibile includere quelli a base di eucalipto e di menta, che possono rivelarsi efficaci per quanto riguarda l’attenuazione di sintomi come il mal di gola. Ricordiamo altresì che possono concretizzare un effetto lenitivo sulla tosse.
Tra gli altri oli essenziali che è bene conoscere quando si parla di aromaterapia è possibile citare quelli a base di eucalipto e timo. Anche in questo frangente, si parla di alternative utili per tenere sotto controllo il fastidio del mal di gola. Una parentesi molto interessante riguarda gli oli con effetto rilassante. In questo caso, è possibile fare riferimento a quelli a base di pino e lavanda. Fondamentale è anche un cenno all’effetto antibiotico del limone.
L’olio essenziale di lavanda, al centro degli studi del padre dell’aromaterapia, può rivelarsi particolarmente efficace quando si tratta di ottimizzare il relax fisico e mentale. Da non dimenticare sono anche i suoi effetti positivi sull’insonnia. Quando si parla dell’aroma alla lavanda, è il caso di citare anche la sua capacità di favorire la concentrazione.
Cosa dice la scienza sull’aromaterapia
Quando si parla di aromaterapia, è il caso di aprire una parentesi relativa al punto di vista della scienza su questa pratica. Doveroso a tal proposito è citare i contenuti del cosiddetto Rapporto Istisan, pubblicato sulle pagine del sito dell’Istituto Superiore di Sanità. In questo documento, si fa riferimento al fatto che, oggi come oggi, le basi relative a uno sviluppo clinico degli oli essenziali possono trovare un valido punto di partenza nella già citata aromaterapia francese.
In questo rapporto, si ricorda anche che la forte efficacia di penetrazione degli oli essenziali nel corpo umano è conosciuta fin da tempi molto antichi, per la precisione dal periodo che ha visto in attività il filosofo greco Teofrasto.
Per quanto riguarda gli oli specifici da utilizzare, nel rapporto si citano quelli a base di Lavandula officinalis, Citrus aurantium, neroli e Tea Tree Oil. Si citano ovviamente diversi studi, tra i quali è possibile citare una ricerca che ha visto impegnati esperti dell’Università di Perugia e di Roma Tor Vergata, che hanno scoperto come una miscela di oli essenziali somministrata per 30 giorni è in grado di migliorare il benessere psico-fisico, così come la qualità della pelle.
Concludiamo rammentando che nel succitato rapporto si approfondisce anche l’utilizzo dell’aromaterapia per tenere sotto controllo l’ansia della partoriente.